Il Premio Campiello Giovani 2023 si è concluso venerdì 15 settembre nella cornice dello storico Teatro Carlo Goldoni di Venezia con la proclamazione della vincitrice Elisabetta Fontana che firma il racconto Sotto la pelle. Giunto quest’anno alla XXVIII^ edizione, il Premio è nato per la volontà degli industriali del Veneto di sostenere giovani esordienti di talento, considerati risorse strategiche per la crescita culturale italiana. Insieme a Elisabetta Fontana sono entrati nella cinquina finalista: Valeria Lanza (Ifi e Iante), Ester Mennella (Il portiere più scarso della storia), Chiara Miscali (La quattrocentoquaranta hertz) e Emanuele Tomasoni (Tra sorrisi e macerie), ragazzi dai 18 ai 21 accomunati dalla passione per la lettura e dal desiderio di diventare scrittori affermati. Premio speciale per il contributo alla sostenibilità sociale e ambientale, offerto da Banca Intesa Sanpaolo, è stato assegnato ad un altro racconto in gara: Mia sorella non fa finta di Alessandra Tucci.
Sul palcoscenico, ad accompagnare e interpretare la lettura dei racconti, le composizioni inedite dei musicisti di CPM Music Institute, guidato dal Maestro Sandro Mussida, e le coreografie delle ballerine della Scuola Danza Naighilev di Venezia. Se “la parola è la cosa più importante che esista”, come ricorda l’ospite d’eccezione Roberto Vecchioni, questa manifestazione ci mostra che oggi la cultura deve essere considerata in un’accezione più ampia, che si esprime nel modo migliore attraverso la collaborazione di diverse forme d’arte.
La stessa sinergia anima le numerose partnership che sostengono il Premio, oltre a Confindustria Veneto, rappresentata in sala da Enrico Carraro e il Comitato di Gestione Premio Campiello con Mariacristina Gribaudi, erano presenti Giampietro Beltotto, presidente del Teatro Stabile del Veneto, Elvira Bortolomiol presidente del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene DOCG e la rappresentanza di Intesa Sanpaolo. Accanto a loro la collaborazione di CartaCarbone che promuove la lettura e la creatività nei giovani.
Il Premio offre l’opportunità di ascoltare, attraverso i loro racconti, proprio la voce dei giovani, ai quali gli adulti consegnano la responsabilità di contribuire a un mondo migliore e più sostenibile.
Ma cosa ci dicono questi scrittori emergenti con le loro parole? Cosa vogliono comunicare i ragazzi d’oggi al mondo adulto? Quali paure e desideri abitano i loro animi? Qual è lo sguardo con cui osservano i fatti?
Le loro storie sono intrise di realtà, quella più dura, fatta di guerre, discriminazioni, dissidi politici e familiari, ansia di crescere, amicizie e amori delusi. Si colgono il disagio e la sofferenza di una generazione impreparata ad affrontare troppe difficoltà, a cui il mondo e gli adulti non concedono sconti.
Tuttavia, ci dicono ancora attraverso i testi, questi giovani hanno talenti, passioni, risorse e valori, che permettono loro di affermarsi e rialzarsi, consapevoli dell’importante compito che li aspetta e a cui non si sottraggono: affrontare il futuro e migliorarlo.