
Con la Prima nazionale dello spettacolo FRIDA, messo in scena il 28 febbraio dalla compagnia Eva Duda Dance Company al Teatro Verdi di Padova, si è aperta la XXVII edizione del Festival Prospettiva Danza Teatro.
La storia di Frida Kahlo è così nota ed emblematica – tanto da ritrovare il suo volto ovunque nelle stampe di T-shirt, camicie e giacche, al pari di altri miti del XX secolo – che oggi il personaggio arriva al mondo contemporaneo quasi elevato a figura di mito, fuori dalle coordinate spaziali e temporali. Pochi sanno e si chiedono quando sia vissuta e dove, e quale rapporto abbia avuto con le vicende e i personaggi del proprio tempo. Tutto ciò, per quanto importante, è passeggero ed effimero se paragonato alla tormentata storia personale dell’artista messicana e al suo originale percorso artistico, che emergono dall’allestimento della compagnia Eva Duda Dance Company in collaborazione con Hungarian National Dance Theatre di Budapest e nelle scelte della regista Eva Duda.

foto di Dömölky Dániel, fonte @liveartsmanagement
Da qui la vivacità e la ricchezza dei costumi – non solo a richiamare un gusto per l’esotico ma anche l’essenza della personalità e dell’estetica di Frida – le coreografie perfettamente intrecciate alla sapiente scelta delle musiche di Izsàk Farkas e Tibor Molnàr, il ritmo delle sequenze senza cedimenti e infine le proiezioni, attraverso il video mapping di Gàbor Karcis e Màtyàs Feketeche che ha saputo realizzare effetti scenografici di grande impatto visivo.
Si potrebbe definire in una sola espressione “un musical senza canto”, perfettamente riuscito.

foto di Dömölky Dániel, fonte @liveartsmanagement
L’entusiasmante performance ha fatto da apripista alla rassegna Prospettiva Danza Teatro, che si arricchisce quest’anno di numerose collaborazioni artistiche provenienti non solo dall’universo della danza, ma anche dall’ambito musicale e dalla formazione transdisciplinare nelle arti muovendosi nella direzione della ricerca, della sperimentazione e dell’innovazione che da sempre caratterizzano le scelte della direzione artistica del Festival, firmata da Laura Pulin e Eleonora de Logu.
Il filo rosso che lega gli spettacoli è l’inclusione come possibilità di apertura e accoglienza dell’altro da sé; così l’arte coreutica incontra il mondo dello sport, delle arti visive, della musica, della diversability in una visione unitaria che arricchisce tutti reciprocamente, fornendo sempre nuovi stimoli e muovendosi verso più ampi e inesplorati orizzonti.
Gli spettacoli riprenderanno il 10 aprile per terminare l’11 maggio, con Il Premio internazionale Prospettiva Danza Teatro 2025, ospitati in numerosi luoghi della città di Padova: Teatro Comunale G. Verdi, Sala del Ridotto del Teatro Comunale G. Verdi, Piccolo Teatro Don Bosco, Agorà del Centro Culturale Altinate San Gaetano, Palazzo della Ragione, Museo Eremitani, Fondazione Alberto Peruzzo/Nuova Sant’Agnese.
Il programma del Festival realizzato con il contributo e il patrocinio di Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, Regione Veneto, MIC, Arteven, Teatro Stabile del Veneto, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo si può consultare al link: