La Santa Sede partecipa quest’anno per la prima volta alla Biennale di Venezia con un Padiglione ispirato al racconto biblico della Genesi.
In Principio è il titolo scelto dal commissario, il Card. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che, in linea con gli intenti del Dicastero di incentivare il dialogo con la cultura contemporanea, ha ideato e promosso questa novità assoluta.
I primi undici capitoli della Genesi sono stati l’incipit per la feconda e articolata fase di riflessione, coordinata dal curatore del Padiglione Prof. Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani.
Da qui si è proceduto all’identificazione di tre nuclei tematici, affidati ad altrettanti artisti per la costruzione di percorsi differenziati ma tra loro comunicanti.
In apertura di Padiglione, si espone una sorta di “trilogia” di opere di Tano Festa, artista romano che ha lungamente lavorato sulla Cappella Sistina di Michelangelo: la figura di Adamo dalla scena della Creazione della Volta, la figura del serpente demone dalla scena del Peccato Originale, e il solo volto di Adamo, una sorta di segno di invito a visitare le nuove opere.
Attraverso un’installazione interattiva si vede l’uomo in posizione centrale e viene stimolato l’osservatore ad un movimento fisico-sensoriale e mentale, nello spazio circostante e nella memoria collettiva e individuale. Per la De-Creazione è stato scelto il fotografo ceco Josef Koudelka: la potenza delle sue fotografie panoramiche in bianco e nero racconta la contrapposizione dell’uomo al mondo e alle sue leggi, morali e naturali, e la distruzione materiale derivante dalla perdita di senso etico.
La speranza insita nella Ri-Creazione trova espressione nella specificità dell’arte di Lawrence Carroll. La sua capacità di ridare vita ai materiali di recupero, trasfigurandoli attraverso processi di ripensamento e rigenerazione, apre contro ogni previsione nuove possibilità di coesistenza tra dimensioni all’apparenza estranee come fragilità e monumentalità.
HB