La manifestazione padovana chiude “col botto” e festeggia le 100mila presenze con due date extra, sabato 6 e sabato 13 settembre
Il Padova Pride Village nella sua serata di chiusura ha ospitato l’esibizione di Conchita Wurst, la cantante austriaca la cui vittoria all’Eurofestival 2014 ha suscitato molte polemiche per il suo look inconsueto: abito lungo e folta barba nera.
La Drag Queen, il cui nome all’anagrafe è Thomas (Tom) Neuwirth, si è presentata all’incontro con i giornalisti vestita sobriamente e scortata dal parlamentare padovano Alessandro Zan, che del Padova Pride Village è un po’ il nume tutelare fin dalla prima edizione. “Ho creato il personaggio di Conchita – ha dichiarato la cantante durante la conferenza stampa – perché sono consapevole che una donna con la barba è una cosa non usuale e ho pensato che fosse un modo per far parlare di me anche quelli che prima non mi avevano dedicato nemmeno una parola. In ogni caso – ha aggiunto – è un buon argomento per iniziare una conversazione sulla diversità”.
Prima di interpretare il suo personaggio infatti, Tom Neuwirth aveva iniziato la carriera di cantante con il suo vero nome (vestito da uomo e senza barba), sia come solista che come membro di un gruppo, ma aveva ottenuto scarso successo nonostante fosse dotato di una voce molto bella e dall’eccezionale estensione.
Affollatissimo il concerto nonostante il solito nubifragio che si è scatenato su Padova verso metà serata, con un pubblico entusiasta e molto coinvolto. Molto soddisfatti gli organizzatori, non soltanto per l’evento in sé ma per tutta la manifestazione nel suo insieme, che anche quest’anno ha superato le centomila presenze. Per festeggiare questo importante successo e per ringraziare il suo pubblico il Padova Pride Village ha deciso di estendere la propria programmazione con due extra dates – sabato 6 e sabato 13 settembre – sempre alla Fiera di Padova, dedicate agli amanti della musica dance, con artisti e performer di fama internazionale.
Nel video presentiamo una sintesi dell’incontro di Conchita Wurst con la stampa, nel quale l’artista si sofferma brevemente su alcuni aspetti della sua vita artistica.
FOTO: Andrea Piva Ph.
