Oggi produrre un litro di latte nel Nord Italia costa all’allevatore 46 centesimi di euro. Quando lo rivende, lo stesso allevatore ricava 44 centesimi, due in meno di quanti ne ha spesi. In pratica lavora in perdita. E lo fa per produrre con grande fatica un alimento che i consumatori apprezzano e che, al di là dell’alto valore nutritivo, è un componente essenziale del nostro patrimonio di tradizione agroalimentare.
Una situazione assurda, che dura da anni e che esprime la distanza tra la dimensione politica della determinazione dei prezzi e quella sociale, che dovrebbe essere legata a elementari considerazioni etiche di equità e giustizia. I risultati di questa situazione sono evidenti nella loro drammaticità: non soltanto in Italia, ma in tutta Europa, sono sempre di più le aziende agricole costrette a chiudere la propria attività e a non produrre più latte. Il danno è economico, ma non solo: a risentirne sono il mercato del lavoro, il paesaggio agricolo che va scomparendo, i valori della tradizione e della tipicità; senza dimenticare che, in mancanza di un’adeguata retribuzione, diventa più difficile mantenere anche alti standard qualitativi.
Per tentare di porre rimedio a questo stato di cose, gli allevatori europei, riuniti nell’European Milk Board, hanno creato il brand comune “Buono e Onesto”, tanto forte e diffuso da emergere per i valori che sostiene e indirizzare di conseguenza il mercato.
Per l’Italia l’uso del marchio “Buono e Onesto” è esclusiva dell’Associazione Produttori Latte della Pianura Padana di COPAGRI e il primo prodotto che nasce a testimoniarne la validità e il carattere innovativo è “Latte Onesto”, un latte di qualità interamente prodotto nel nostro paese, con enormi benefici per i consumatori e per tutti i soggetti della filiera: dal produttore che ottiene una giusta remunerazione, alla grande distribuzione che si può distinguere vendendo un prodotto di altissimo livello qualitativo – certificato 100% italiano – sino al consumatore che acquista un prodotto Italiano genuino, sottoposto a continui controlli che ne certificano la sicurezza sotto tutti i punti di vista.
L’iniziativa è stata presentata lo scorso giovedì 28 novembre a Milano presso il Circolo della Stampa, davanti ad un folto pubblico di oltre 100 persone tra giornalisti ed ospiti, alla presenza del Presidente nazionale di COPAGRI, Franco Verrascina e del Presidente regionale COPAGRI e APL, Roberto Cavaliere.
Nel corso della giornata si è voluto sottolineare come da troppi anni i produttori di latte europei siano costretti a sottostare a una politica dei prezzi che li penalizza al punto da non permettere la sopravvivenza delle attività produttive. Da qui nasce l’esigenza di una filiera corta, importante per legare tra loro territorio e prodotto.
Di questo avviso si è detto anche Romuald Schaber, presidente dell’European Milk Board. Giancarlo Belluzzi dell’EFSA – che ha sede a Parma – ha voluto rimarcare quanto la sicurezza alimentare, e quindi il rispetto delle priorità del consumatore, rappresenti già per l’Italia una tangibile realtà.
Tra gli ospiti d’onore il noto regista ed autore televisivo Luca Barbareschi che ha sottolineato la necessità di comunicare e sostenere il Bello ed il Buono della nostra nazione affinché si sottolineino le migliori caratteristiche. Erano presenti anche Maurizio Martina, sottosegretario alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali nel Governo Letta, Maria Teresa Baldini, consigliere regionale, Alessandro Ranaldi, Vice Presidente e Responsabile Settori Produttivi COPAGRI, Alessandro Colucci, Presidente della Commissione Programmazione e Bilancio.
Nell’occasione è stato anche presentato il nuovo simbolo della filiera corta di “Latte Onesto”: la mucca Onestina, che sarà presto vista in tutta Europa e che rappresenta i produttori di latte onesti, che chiedono semplicemente un giusto equilibrio tra il prezzo e i costi di produzione che devono sostenere.