Primo progetto in Italia che oltre a promuovere il consumo di prodotti bio, risponde anche alle esigenze di risparmio delle famiglie
Nasce a Padova “Ultimo minuto bio”, il primo progetto italiano che commercializza prodotti alimentari biologici rimasti invenduti nel sistema tradizionale a un prezzo notevolmente ribassato al consumatore. L’iniziativa è stata voluta e organizzata dalle tre realtà venete Consorzio Sefea (Società europea Finanza etica e alternativa), gruppo EcorNaturaSì – la più importante azienda di distribuzione di prodotti biologici in Italia – e la società agricola Kilometri Zero.
Ogni settimana i consumatori potranno trovare negli appositi scaffali dedicati al progetto frutta e verdura, prodotti da forno (crackers, grissini, biscotti e merendine…), farine, pasta, passata di pomodoro, succhi di frutta, alimenti vegani da frigo, yogurt e molto altro ancora, nei due punti vendita partner del progetto: Bielò, via santa Maria Assunta (zona Guizza) e Orto di Civrana, a Roncaglia di Ponte san Nicolò (PD).
L’iniziativa, che parte a Padova come progetto pilota ma intende allargarsi al territorio regionale e poi a livello nazionale, ha tra i suoi obiettivi quello di promuovere il consumo dei prodotti biologici e i valori dell’alimentazione sana, ma anche di agire concretamente nella lotta allo spreco e di ridurre i costi della spesa quotidiana per le famiglie e le persone attente ai consumi in questo momento di crisi.
Nel dettaglio, il processo, studiato e definito da SEFEA, prevede che EcorNaturaSì spa fornisca ai due punti vendita di Kilometri Zero la merce invenduta o con una scadenza ravvicinata, evitando così lo spreco e i relativi costi di smaltimento; il prezzo finale al consumatore include così esclusivamente i costi di gestione e di logistica del progetto.
Ma non finisce qui: i prodotti di “Ultimo minuto bio” invenduti nei due negozi patavini saranno alla fine donati alle mense popolari, ad associazioni o comunità del territorio. In questa fase di distribuzione sarà coinvolto anche un gruppo di studenti universitari, resisi disponibili fin da ora per consegnare i beni alimentari alle realtà sociali che ne beneficeranno.