24.000 frodi creditizie e 195 milioni di euro di perdite economiche in Italia sono solo alcuni dei risultati della ricerca europea “MEISMINE” sul furto d’identita’ presentata lo scorso 28 ottobre a Bruxelles.
Patrocinata dal Comitato Economico e Sociale Europeo la ricerca europea “MEISMINE- Identity Theft Observatory Model” realizzata da ADICONSUM e l’Associazione dei Consumatori romena A.N.C.P.P.S. si prefigge di sensibilizzare l’opinione pubblica, sia a livello nazionale che europeo, sul fenomeno del furto d’identità.
Il furto di identità consiste nel furto e nell’utilizzo indebito dei dati personali relativi all’identità e/o al reddito di una persona. Viene assunta cioè l’identità altrui allo scopo di ottenere dei vantaggi economici in maniera illecita e fraudolenta, soprattutto nei settori dell’informatica e del credito.
Un vero e proprio reato, in continua evoluzione, che si manifesta con modalità ogni volta diverse e imprevedibili, secondo Adiconsum e A.N.P.C.P.P.S.. Nel 2012 in Italia sono stati rilevate più di 24.000 frodi creditizie, per perdite economiche che sfiorano complessivamente i 195 milioni di euro. Pertanto si conferma, rispetto al 2011, un incremento significativo dei casi di frode (+8,6%), mentre il valore economico del fenomeno rimane pressoché stabile.
Dalla ricerca svoltasi sottoforma di questionari e’ emerso che la tipologia di furto di identità maggiormente conosciuta è lo Skimming, ( la pratica di clonazione delle carte di credito) che ha ottenuto il 77,44% di risposte. La seconda tipologia di furto di identità è la richiesta di dati personali durante la navigazione in internet (69,36%), seguita con il 55,78% dal Phishing ovvero il furto di dati personali tramite e-mail ricevute.
Al contrario le tipologie di furto di identità meno conosciute sono il furto dei dati personali dalla cassetta della posta conosciuto solo dal 13,87%, il Trasching (furto di dati personali da materiale cartaceo cestinato) conosciuto dal 14,26% e il Visching (furto dei dati mediante una telefonata alla banca di appartenenza) conosciuto dal 14,18% delle persone intervistate.
Solo il 9% dei consumatori intervistati sono stati vittima di furto di identità. Di questi quasi il 50% ha dichiarato di essere stato vittima di richieste di dati personali durante la navigazione in internet, il 33,5% è stato vittima di Skimming, mentre il 30,5% dichiara di aver subito il furto di identità tramite contatti indesiderati al telefono. Al furto di identità possono conseguire, oltre ad un danno economico, sia un danno morale/psicologico che un notevole impiego di tempo ed energie per risolvere tutte le problematiche generate dalla frode subita.
La ricerca presentata in questo report, ci offre la possibilità di riflettere su quello che è un fenomeno che sta aumentando e che non bisogna sottovalutare.