L’Orchestra dei Wiener Philharmoniker diretta da Riccardo Muti ha inauguratol’11 maggio la XXXV edizione del Ravenna Festival, con un concerto straordinario a cui ha assistito un pubblico di più di 3500 spettatori presso il Palazzo “Mauro De André”.
La manifestazione, sostenuta dal Ministero della Cultura, dal Comune di Ravenna e da altri enti locali del territorio, oltre che da importanti fondazioni, associazioni ed aziende private, è uno dei più importanti festival in Italia e presenta concerti, teatro, danza, musical, opera con i migliori artisti del mondo.
Foto Zani/Casadio
L’ esibizione più recente della prestigiosa orchestra a Ravenna è stata nel 2021 ma il sodalizio con il Ravenna Festival, voluto dal Maestro Riccardo Muti, risale al 1992. Nel 1971 Muti, che all’epoca era un giovane e promettente direttore, era stato chiamato inaspettatamente a dirigere per la prima volta i Wiener al Festival di Salisburgo, una manifestazione riservata solo ai grandi della musica. Da quel momento è iniziata una proficua collaborazione tra l’Orchestra e il direttore Muti – che dal 2011 è Membro onorario della Filarmonica viennese- sostenuta dalla condivisione di scelte artistiche e da un importante legame di amicizia che perdura ancora oggi.
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Sabato sera sono state eseguite la Sinfonia n. 35 in re maggiore “Haffner” K 385 di Wolfgang Amadeus Mozart, un componimento che, data la sua brevità, ha la misura più di una “Serenata” che non di un’opera sinfonica, e la Sinfonia n.9 in do maggiore “La grande” D 944 di Franz Schubert, che risale ai primi anni venti dell’Ottocento, insolitamente lunga e complessa -per la durata di esecuzione e l’intreccio dei temi e dei motivi musicali – se confrontata con altre Sinfonie dell’epoca. In entrambe le composizioni orchestra e direttore hanno dimostrato altissime competenze musicali e un connubio di eleganza, senso dell’umorismo e leggerezza mediterranei insieme a sonorità e spirito viennesi.
A fine concerto, attraverso i lunghissimi e calorosi applausi, il pubblico ha espresso la profonda gratitudine che la città di Ravenna riconosce ad un artista come Muti, non solo perfetto conoscitore e attento interprete di un vastissimo repertorio musicale e promotore della musica classica nei giovani attraverso l’eccellenza dell’ Orchestra Luigi Cherubini, ma anche convinto sostenitore dei valori civili e umani veicolati dalla musica come strumento per fondare una pacifica convivenza tra i popoli.
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