LUCA MERCALLI: NON C’E’ PIU’ TEMPO!

Il Teatro “Ruzante” di Padova ha ospitato ieri 13 maggio 2019 il giornalista scientifico Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana, intervenuto nella conferenza pubblica intitolata: “Riscaldamento globale, cent’anni di ricerca scientifica ed è ancora un allarme scientifico”.

L’evento si inserisce nel programma della seconda edizione di “Viaggio al centro della scienza”, promosso da “Fondazione Città della Speranza”, in collaborazione con il Comune di Padova. L’intento del progetto, ha ricordato la prof.ssa Antonella Viola, presidente dell’Istituto di Ricerca pediatrico, è di combattere le false informazioni, diffondere le conoscenze scientifiche da parte di ricercatori, docenti, esperti della materia e sviluppare la coscienza critica. “La salute dei nostri figli” conclude la dott.ssa Viola, “passa, senza dubbio, attraverso un ambiente sano”.
L’illustre ospite ha avuto il compito di fornire informazioni esaustive e scientificamente provate che il surriscaldamento globale deve essere considerato un’emergenza, purtroppo però, la mole di informazioni e notizie- parte delle quali false- a cui siamo esposti, impedisce di trovare lo spazio per intervenire.

“Non c’è più tempo” è la frase d’esordio di Mercalli, oggi non si può più tornare indietro, si può solo impedire che accada il peggio”. Quando si sentono discorsi come: “Ma che senso ha parlare di riscaldamento globale, se è una settimana che a Padova fa freddo!” si rischia di non capire il problema: non si tratta di vedere una situazione particolare o di un problema meteorologico, bensì di comprendere il fenomeno a livello globale e diacronico. E ricorda allora che, appena una settimana fa, il Parlamento inglese ha dichiarato lo stato di emergenza climatica e non è un caso che l’Agenzia ambientale europea continui a ripeterci che se non facciamo nulla, rischiamo veramente molto. Utilizziamo troppe materie prime e produciamo troppi rifiuti, la popolazione mondiale cresce in modo esponenziale, “Com’è possibile uno sviluppo infinito in un pianeta finito?” Dati scientifici dimostrano che consumiamo le risorse corrispondenti a quelle di un pianeta e mezzo; di questo passo arriveremo a distruggere le risorse di 3 pianeti. È la prima volta nell’arco di 200.000 anni che l’uomo si trova in questa situazione.  A nord di S. Pietroburgo sull’Oceano Artico, oggi ci sono 31 gradi; nell’estate del 2003 sono stati 70.000 i morti per colpa del caldo. La febbre del pianeta è a 38, 5 gradi, altri 5 gradi e per l’uomo sarebbe la fine. Secondo un recente rapporto delle Nazioni Unite, infatti, nei prossimi decenni si estingueranno un milione di specie.

Non parliamo di catastrofe climatica, ma di unknown, di un’esperienza di riscaldamento che l’uomo, da quando è comparso sulla terra, non ha mai provato a questi livelli.
“Che cosa fare?” chiede Mercalli, “Non possiamo stare a guardare, dobbiamo agire con dolcezza, ma determinazione”. Qualche azione ce la suggerisce lui stesso, che confessa di non viaggiare  in aereo ormai da parecchi anni, ma di scegliere per i suoi viaggi mete appetibili a distanze raggiungibili con altri mezzi.
E per chi desiderasse  approfondire e non perdere più tempo,  lo studioso consiglia i suoi libri: “Non c’è più tempo” e “Prepariamoci”.

Forse è il momento di prendere seriamente in mano il problema?