In tempi di restrizioni economiche gli italiani non rinunciano al cosmetico, prodotto indispensabile di igiene quotidiana e di benessere personale. Lo dimostrano i dati forniti da Cosmetica Italia l’associazione nazionale delle imprese della cosmetica. Per il 2013 e’ stato rivelato un consumo superiore ai 9.500 milioni di euro, con un calo marginale dell’1,2%.
L’aumento delle esportazioni di undici punti percentuali, per un valore vicino ai 3.200 milioni di euro, sostiene la produzione, 9.300 milioni di euro, in aumento del 2,6%: l’importante crescita dell’export sia in quantità (+17,5%) che in valore testimonia la più ampia competitività acquisita dalle imprese italiane.
Si evidenziano le nuove tendenze riguardanti i consumi. A conferma della significativa trasformazione in corso nelle abitudini d’acquisto del consumatore, le vendite dirette a domicilio (oltre 450 milioni di euro) e l’erboristeria (valore pari a 409 milioni di euro) esprimono andamenti positivi, registrando rispettivamente un aumento del 4,5% e del 2,8%. Anche la farmacia, dopo un calo negli esercizi precedenti, torna a crescere dello 0,3% superando i 1.750 milioni di euro.
Le tensioni sulla propensione al consumo di ampie fasce di utenti hanno condizionato il calo dei consumi in profumeria (-3,8%) per un valore di oltre 2.100 milioni di euro, e nei canali professionali: se i prodotti professionali per l’estetica registrano un segno negativo del 5,5% (242 milioni di euro), quelli per l’acconciatura calano dell’8,4% (591 milioni di euro).
La grande distribuzione, attorno ai 4.300 milioni di euro, registra una sostanziale stabilità (+0,1%) caratterizzata dal sostenuto calo delle vendite nelle grandi superfici (iper e super), bilanciato dalla crescita nelle catene specializzate e nei monomarca. «Oltre a far conoscere i dati più significativi per canale e prodotto – commenta Fabio Rossello, Presidente di Cosmetica Italia – le varie iniziative dell’associazione nazionale delle imprese cosmetiche al Cosmoprof confermano, ancora una volta, la crescita diffusa di una settore caratterizzato da livelli di eccellenza produttiva, commerciale e di sviluppo del prodotto. La solidità della filiera esprime capacità e valori imprenditoriali che sono elementi di tenuta competitiva in Italia e nel mondo».
Alcuni dati possono aiutare a meglio inquadrare il valore del comparto: il nostro Paese è il terzo sistema economico della cosmetica dopo Germania e Francia con 35mila occupati, che salgono a 200mila con l’indotto.
Per l’innovazione e la tecnologia, la ricerca e lo sviluppo le imprese della cosmesi in Italia investono circa il 7% del fatturato, contro una media nazionale stimata attorno al 3%.
hb