C’era anche una folta rappresentativa della prima squadra ad affiancare Enrico Toffano, presidente del Petrarca Rugby, oggi a Palazzo Moroni, sede del Comune di Padova. L’occasione non era – come nel recente passato – la celebrazione di un trionfo sportivo, ma la presentazione di una “partita” – come l’ha definita lo stesso Toffano – contro un avversario molto più insidioso: la drepanocitosi, detta anche anemia a cellule falciformi o, più brevemente, anemia falciforme.
La drepanocitosi – ha spiegato la dott.ssa Laura Sainati, oncoematologo pediatra dell’azienda ospedaliera di Padova – è una malattia genetica che fa sì che i globuli rossi, anzichè avere la caratteristica forma a disco, sono allungati come falci (da cui il nome di “falciforme”). Tale forma impedisce il regolare scorrimento attraverso i vasi sanguigni e determina quindi lo stato di anemia nei pazienti. E’ una una patologia che colpisce – si stima – circa 300mila bambini ogni anno ed è più frequente nell’Africa centro-orientale, in India, nel sud dell’Arabia e in alcune zone dei paesi mediterranei (Italia, Spagna e Grecia).
Si tratta di una vera e propria emergenza sanitaria, in rapido aumento nei paesi occidentali a causa della maggiore immigrazione di persone provenienti da aree dove la malattia è endemica. Questo vale soprattutto per i paesi – come appunto l’Italia – dove il flusso migratorio è cominciato più tardi rispetto ad altri (ad esempio Francia e Gran Bretagna) che sono più avanti nell’opera di prevenzione. Uno screening universale sui neonati, infatti, a tutt’oggi non esiste in Italia, dove un monitoraggio viene condotto solo sui soggetti considerati “a rischio” e soltanto in Friuli-Venezia Giulia e nella provincia di Modena.
Da domani 1 marzo prenderà il via un progetto di Team For Children Onlus – associazione presieduta da Chiara Girello Azzena e attiva da anni nella divisione di Oncoematologia Pediatrica dell’ospedale di Padova – che ha come obiettivo la raccolta di 40 mila Euro per finanziare un anno di screening neonatale, coordinato dalla dottoressa Sainati e mirato ad individuare i bambini affetti dalla malattia.
Ed è qui che entra “in gioco” il Petrarca Rugby ed il termine è quanto mai appropriato, perché – ha affermato il presidente Toffano – “Noi giochiamo a rugby e sarà sui campi di rugby e nel corso degli eventi sportivi organizzati da noi che si svolgerà la nostra azione di sensibilizzazione”.
“Vogliamo anche coinvolgere le altre squadre di Padova e del Veneto – ha proseguito Toffano – per raccogliere più velocemente i fondi necessari. Per fare questo metteremo in atto diverse iniziative, ad esempio predisporremo un’apposita teca in un punto informativo e organizzeremo delle cene. Inoltre presenteremo l’iniziativa anche durante il “rugby day”, che si svolgerà nel mese di maggio ed al quale parteciperanno tutte le squadre venete di Eccellenza”.
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