Fino al 10 marzo i musei civici di Verona ospitano, negli spazi della galleria d’arte moderna Achille Forti, la mostra “L’amore materno alle origini della pittura moderna, da Previati a Boccioni”. L’amore materno costituisce un tema ancestrale che declina il senso più intimo della vita dell’uomo, dato che ogni artista ha cercato di rappresentarlo a modo proprio nei tempi della storia. Il percorso espositivo di questa mostra propone i celebri capolavori di Gaetano Previati, Medardo Rosso, Giovanni Segantini, Angelo Morbelli, Giuseppe Pellizza da Volpedo e Umberto Boccioni, personalità capaci di restituire in maniera esemplare l’intensa stagione culturale che ha segnato il transito rivoluzionario della pittura italiana ottocentesca nella direzione europea dell’arte moderna d’avanguardia. Da qui la rigorosa selezione filologica di una quindicina di opere che mette in evidenza il confronto tra esiti e ricerche diverse contemporanee fino alle avanguardie del primo novecento. Boccioni, in particolare, cercò un confronto diretto con Previati: “La Maternità” del Banco BPM rappresenta uno dei cardini del percorso critico che lo portò al futurismo. (nella foto un quadro esposto in mostra)
Il tema della maternità costituisce un momento nodale nell’arte italiana fra otto e novecento ed è al centro di questa kermesse. L’esposizione, curata da Francesca Rossi e Aurora Scotti, testimonia la collaborazione tra i musei veronesi, i musei civici di Milano, il Mart di Rovereto e il Banco BPM.
Uno degli obiettivi della mostra è quello di promuovere la conoscenza di uno dei periodi più creativi della storia dell’arte italiana nel nostro Paese, il divisionismo.
Il fulcro dell’esposizione è costituito dalla “Maternità” di Gaetano Previati, un capolavoro di grande formato legato al tema dell’amore materno e proveniente dalle collezioni di Banco BPM. Il dipinto è stato esposto alla prima Triennale di Brera nel 1891, dove suscitò un vivace dibattito relativo alla tecnica divisionista, ma anche sui possibili esiti simbolisti. Il famoso artista-critico Vittore Grubicy, già attento sostenitore di Segantini, individuò nella tela di Previati il prototipo della pittura, cosiddetta “ideista”.
Al progetto dell’amore materno hanno inoltre contribuito generosamente tutti i prestatori che hanno così reso possibile la realizzazione della mostra, fra cui il museo Segantini di Saint Motitz, i musei civici di Milano, le raccolte grafiche e fotografiche del Castello sforzesco, la galleria d’arte moderna di Milano, il Mart di Rovereto. L’esposizione è corredata da un contributo multimediale di frasi sulla “Maternità” scritte dello stesso Previati.
Questa preziosa documentazione deriva dalla campagna di analisi scientifiche condotta con gli strumenti più avanzati mediante l’impiego di nuove tecnologie presso l’opificio delle pietre dure di Firenze. (M.C.)