L’ Orchestra del Concentus Musicus Patavinus si è esibita il 31 marzo 2022 a Padova alla Sala dei Giganti di Palazzo Liviano inaugurando la stagione artistica 2022. In programma il Concerto n.1 op. 15 per pianoforte e orchestra di L. van Beethoven eseguito da Vera Cecino e la Sinfonia dei Giganti per orchestra da camera del compositore padovano Paolo Pandolfo, ispirata proprio agli affreschi che decorano la Sala di origine trecentesca, un tempo inserita nella reggia dei Carraresi signori di Padova.
Fanno parte della storica Orchestra patavina, docenti, ricercatori, studenti ed ex studenti, oltre ad alcuni appassionati musicisti, collegati a vario titolo all’Università di Padova, che negli anni hanno arricchito sempre più i brani di repertorio toccando sia il genere sinfonico che il concerto solista. Nella prima parte del Concerto al Liviano, diretta dal M° Daniele Scaramella, l’Orchestra si è cimentata nella esecuzione di uno dei classici del repertorio concertistico, il Concerto n.1 op. 15 di Beethoven, affidando la parte solistica alla neodiplomata Vera Cecino, una giovanissima ma già affermata pianista di Casale sul Sile (TV), vincitrice di numerosi concorsi sia nazionali che internazionali.
La seconda parte è stata dedicata all’esecuzione in prima assoluta della Sinfonia dei Giganti, un’opera sinfonica in quattro movimenti composta da Paolo Pandolfo. Paolo Pandolfo studia e si diploma a Padova, negli ultimi anni le sue composizioni di musica cameristica, sia strumentale che per coro, hanno ricevuto prestigiosi riconoscimenti in concorsi sia nazionali che internazionali. La Sinfonia dei Giganti, composta già nel 2019, ma mai eseguita prima a causa dell’emergenza pandemica, è costituita di quattro movimenti musicali dal carattere differente (Maestoso, Adagio, Allegretto, Allegro), ognuno dei quali è preceduto dalla lettura di un testo letterario a tema (versi di Giovanni Ponchio e voce recitante Paolo Tonietto) che descrive quanto viene trasposto in musica: le storie degli eroi e dei grandi uomini del passato ritratti nelle pareti della Sala detta “dei Giganti” e ispirate al “De viris illustribus” di Francesco Petrarca. Si tratta di un’opera impegnativa per l’orchestra, sia dal punto di vista esecutivo, perché sfrutta tutte le potenzialità timbriche e sonore dell’organico, sia interpretativo, dato che ogni momento musicale, anche se concluso in sé, è idealmente collegato al successivo a creare un disegno unitario.
Musica e parole, dunque, ma anche molte immagini sono quelle che la composizione inedita di Pandolfo è stata in grado di suscitare: imprese epiche del mondo classico e paesaggi sospesi tra mito e realtà, ma anche intimi studioli trecenteschi e svaghi domestici che squarciano il velo facendo tornare alla memoria un passato glorioso che dura solo la magia di una notte di mezza estate, o meglio, per il tempo di una Sinfonia.