INAUGURATO A PADOVA “NON SOLO TINELLO”

Nonsolotinello inaugurazioneNonsoloTinello, ovvero il Tinello 2.0. Il locale di via Ognissanti, a  poca distanza dal centro storico di Padova, si è rifatto il trucco e ha cominciato la sua “seconda vita” con una serata inaugurale curata nei minimi dettagli. Il  nuovo staff, coordinato da Adriano Filopante (cucina) e Antonio Martucci (pizza “gourmet”), ha fatto gli onori di casa insieme al titolare “storico” Rodolfo Zordan, accogliendo gli ospiti con un buffet d’eccezione:

Stuzzichini e formaggio grana con l’aperitivo, “Finger Food” ricercatissimi nell’aspetto oltre che nel sapore – “Sono molto impegnativi per noi, ma divertenti – ha commentato lo Chef Adriano Filopante – perché danno la possibilità di giocare col mix di colore e sapore”. A seguire una ricetta tradizionale veneta rivisitata dallo stesso Chef:  “Risi e Bisi” (risotto ai piselli freschi, per i non veneti) bagnato col vinsanto e con l’aggiunta di calamari-spillo. E, ad annaffiare generosamente il tutto, fiumi di prosecco DOC.

Infine un tripudio di dessert, dai dolci al cioccolato alle millefoglie e molto altro ancora. “La sicurezza qui – aggiunge orgoglioso Filopante – è che tutto è fatto in casa, dal pane alla pasta fino ai dolci. L’unica cosa che non facciamo è pescare e cacciare direttamente – aggiunge divertito – perché non si può”.  

Originario della provincia di Biella “ma con radici venete”, tiene a sottolineare,  Adriano Filopante ha lavorato praticamente in ogni angolo del mondo, dalla Grecia all’Honduras, dalle Canarie al Costarica, presso prestigiosi hotel e ristoranti: tra gli altri il “Santini” di Londra e il “Palace Hotel” di Sun City in Sudafrica (“All’epoca uno dei primi cinque del mondo“, puntualizza).

Da sempre vicino al movimento Slow Food fino dai tempi della fondazione,  lo Chef piemontese ama cucinare in modo semplice, riapproprandosi di elementi cari alla tradizione e spesso rivisitando antiche ricette.  “Si rischia di essere banali –  si infervora  –  quando si parla di cucina:  ’territoriale’, ‘stagionale’ eccetera. Io faccio una cucina normale:  sto attento alla proposta del mercato, alla stagionalità, a quelli che sono i colori e i sapori del territorio e poi invento, cioè metto sul piatto le cose che mi danno emozione”. 

Ad Antonio Martucci abbiamo chiesto che cosa si intende per pizza-gourmet: “Le pizze classiche hanno un po’ stancato – ha risposto – e bisogna accontentare anche il palato di quei clienti che chiedono qualcosa di diverso. La nostra intenzione, quindi, è quella di coccolarli nel migliore dei modi.  Io prediligo – precisa  – la pizza bianca, perché permette di far risaltare meglio i sapori “di casa”, come ad esempio la cipolla, la crescenza o la burattina di capra”.

Qual è il segreto per una buona pizza? “Per me la leggerezza – afferma convinto Martucci – infatti, quando si va in pizzeria, molto spesso la pizza è troppo abbondante e non si riesce mai a finirla.  Mentre invece dovrebbe essere sottile, leggera, in modo da poter assaporare anche qualche altro piatto, o un dolce. Senza mai sentirsi pesanti, però – conclude.

Abbiamo affrontato questa nuova sfida – dice Rodolfo Zordan – con l’intento di offrire un prodotto di qualità a buon prezzo, puntando su una clientela interessata a un pasto veloce, magari a prezzo fisso, ma di buon livello qualitativo. Per fare un esempio, data la vicinanza con la zona universitaria e con gli ospedali, nostri clienti d’elezione potrebbero essere studenti e docenti dell’Università. Abbiamo anche aumentato la capienza del locale, lo abbiamo dotato di servizi come wi-fi, impianto stereo e sala fumatori e nella cantina, che già esisteva, abbiamo sistemato dei tavoli. In questo modo le persone che lo desiderano possono gustare le nostre pietanze “vivendo”  la cantina.  

Quello che era importante per noi – conclude il titolare del NonsoloTinello – era dare un buon cibo abbinato a un buon vino e a un prezzo ragionevole. Pensiamo di esserci riusciti, ora tocca al cliente dare il giudizio finale.”

Massimo Paccagnella