LA PINACOTECA MAI VISTA A PALAZZO ROVERELLA

Restyling a Palazzo Roverella, a Rovigo, uno dei gioielli artistici del Veneto. “La Pinacoteca mai vista” diventerà un fiore all’occhiello della nostra regione.  E’ stata effettuata una selezione di opere poco conosciute della Pinacoteca dei Concordi e del Seminario Vescovile esposte a Palazzo Roncale. L’obiettivo è quello di permettere al pubblico che accorre sempre numeroso in questo museo, di fruire della visione di opere anche meno note.

roverella

Ciò grazie al lavoro della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo che ha puntato all’esposizione dei tesori della Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi e del Seminario Vescovile. 
Sì è deciso di concentrare nelle sale rinnovate il fior fiore delle oltre settecento opere appartenenti alla preziosa collezione d’arte dell’Accademia dei Concordi e del Seminario Vescovile di Rovigo. 
E’ stato rinnovato l’allestimento, così pure è stata implementata l’illuminazione per consentire ai visitatori di godere la bellezza dei capolavori assoluti della Pinacoteca: dalle due tavole di Giovanni Bellini, una “Madonna con il Bambino” di temperie mantegnesca e un “Cristo portacroce” che risente della lezione di Giorgione, a una “Circoncisione” di derivazione belliniana di Marco Bello, cui si aggiungono una dolce e pacata tavola di Palma il Vecchio raffigurante “La Madonna con il Bambino tra i Santi Gerolamo ed Elena”, Giambattista Piazzetta con diverse opere tra cui un “San Gaetano da Thiene”, protettore dell’Accademia dei Concordi, un autoritratto di Rosalba Carriera e alcuni capolavori gotici tra i quali una rara pala a fondo oro del pittore veneziano Nicolò di Pietro.
In più, una novità assoluta attende il pubblico: l’esposizione di un “saggio”, naturalmente parziale, della Collezione Archeologica Preromana e Romana anch’essa appartenente all’Accademia.
La scelta della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo – condivisa con il Comune della città e, ovviamente, con l’Accademia in collaborazione con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza – di far emergere, sia pure come solo “biglietto da visita” anche questo tesoro dei Concordi quasi sconosciuto, fa seguito alla recente, fortunata esposizione riservata, in Palazzo Roncale, alla Collezione Egizia e a Meryt e Baby, le due mummie di Rovigo. 
Al Roverella, alla preziosa “anticipazione” dell’importante raccolta archeologica preromana e romana, sarà riservata un’itera sala.
Ad esservi esposta è una selezione – una trentina di reperti in tutto – delle testimonianze antiche del territorio rodigino confluite in Accademia nel secolo scorso dalla collezione della famiglia Silvestri e dal Seminario Vescovile.
Costituiscono un pilastro nella storia dell’archeologia i vasi veneto etruschi da simposio in bronzo riferibili alla “Tomba di Borsea”, che insieme a un consistente numero di bronzetti preromani, rappresentano la vivacità del territorio tra Rovigo e Adria in epoca antica. Non mancano pezzi unici come una spada del XIII secolo a.C. proveniente da Sarzano. Vetri, monete, lucerne e materiali in bronzo di epoca romana, sono simbolo di una vita agiata in ville rustiche e completano il quadro di una collezione giunta fino a noi grazie alla passione antiquaria e alla filantropia di alcuni notabili rodigini. Le sottili trame che legano questi materiali alle vicende di luoghi, famiglie e cultori del passato narrano un’avvincente storia permeata di passione e cultura e conferiscono un autentico valore aggiunto a tutta la collezione.